Carissimi Tutti,
ci si sta avvicinando a grandi passi al Sessantesimo Festival delle Nazioni, e già l’edizione del 2025, ovvero la cinquantottesima – dedicata alla Francia – vorremmo che si configurasse come un articolato progetto di sviluppo culturale e artistico che, mantenendo salda la vocazione internazionale con cui è nato, miri quest’anno ad allargare ed a consolidare il rapporto con il più ampio territorio dell’Alta Valle del Tevere, amplificando le proposte che, dal centro fondatore di Città di Castello, si irradino nelle zone limitrofe, accentuandone l’aspetto attrattivo di rilevanza internazionale.
Le linee programmatiche stabilite vogliono seguire una visione strategica ben definita, capace di coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale locale con l’apertura a collaborazioni di prestigio che varchino i confini cittadini, coinvolgendo un ampio spettro di comuni e borghi dell’Alta Valle del Tevere.
Questo desiderio di diffusione territoriale mira a valorizzare le specificità di ogni luogo, creando un percorso che attraversa paesaggi suggestivi e centri storici di pregio, che includa e coinvolga attivamente le amministrazioni pubbliche, le istituzioni scolastiche, le scuole di musica, le strutture di promozione turistica, creando un circolo virtuoso che favorisca, così, lo sviluppo culturale ed economico del territorio. E se dovessimo cercare di sintetizzare lo scopo in uno slogan, mi verrebbe da dire “L’Alta Valle della Cultura, dell’Arte, del buon Vivere e dello Spettacolo”.
In tale quadro di riferimento, quindi, abbiamo già cominciato a stabilire una fitta rete di collaborazioni con i Comuni, Enti, Fondazioni, Associazioni, Ordini Professionali e Istituzioni umbre – nonché Nazionali ed Internazionali – ampliando le modalità di coinvolgimento, chiedendo ai nostri associati protagonisti di co-progettare e co-programmare, dove le connessioni e l’inclusività sono le parole chiave per un’offerta culturale più ampia, integrata e, sempre, di alto profilo.
La programmazione artistica del Festival è conseguentemente pensata, in questa edizione, per soddisfare un pubblico eterogeneo, dai più profondi appassionati di musica classica ai più giovani, con appuntamenti che spaziano dai concerti sinfonici alla musica da camera, dal jazz alla musica pop, alla nuova musica, dalle esperienze crossover alle performance multimediali.
E fondamentali saranno le attività di coinvolgimento del pubblico con molteplici iniziative, tra cui la diffusione attraverso canali e piattaforme multimediali diversificati, l’organizzazione di eventi collaterali e la creazione di percorsi di visita tematici.
In altri termini, quest’anno ci impegniamo non solo a portare il pubblico al festival, come detta l’agenda di una adeguata azione di marketing e promozione, ma porteremo il festival al pubblico. Perché la cultura, la musica, è un bene comune e va condiviso e goduto sul Territorio.
Il coinvolgimento della comunità, inoltre, è un elemento chiave per la sostenibilità del Festival. L’obiettivo è quello di ampliare la base della manifestazione, coinvolgendo attivamente sponsor, investitori e “Amici del Festival”.
La strategia di coinvolgimento si articola in diverse iniziative, tra cui la vendita di pacchetti di biglietti attraverso musei e altre associazioni, l’organizzazione di eventi collaterali mirati ad hoc e molto altro ancora.
L’edizione 2025 segna, inoltre, un importante traguardo per il Festival, con l’ingresso di numerosi nuovi soci, quasi il raddoppio, testimoniando il crescente interesse, la simpatia e il sostegno della comunità nei confronti della manifestazione. E il nostro intento non è quello di fermarci ma di continuare ad allargare la nostra base di nuovi soci più motivati e ancor più motivanti.
Il Festival delle Nazioni si conferma, dunque, un appuntamento culturale e mondano di rilievo internazionale, capace di coniugare la valorizzazione del territorio con la promozione della musica e delle arti, offrendo al pubblico un’esperienza unica e indimenticabile che lega il ricordo di chi ci fa visita, alla nostra Terra bellissima.
E soprattutto desideriamo proclamare che è anche la musica fa girare il mondo, la cultura fa girare l’economia, l’apprezzamento, la conoscenza e l’amore per il nostro territorio.
Un unico significato in tutte le accezioni: il Festival delle Nazioni è arricchimento e immagine risplendente per la nostra amatissima Valle.
Grazie e tutti voi per essere insieme con noi in questa Opera che crea valore al nostro territorio.
Silvia Polidori
Presidente Associazione Festival delle Nazioni
Il Festival delle Nazioni di Città di Castello | 58a Edizione
Uno sguardo sempre oltre i traguardi
Il Festival delle Nazioni si avvicina a un traguardo importante, quello della sessantesima edizione, e lo fa cercando di sviluppare sempre più un percorso di rete, locale ed internazionale, per acquisire un ruolo di grande peso nel panorama europeo dei festival.
Le tre tematiche – articolate in altrettanti anni di programmazione – che la nostra kermesse si accinge a proporre, la Francia per il 2025, la Germania con i paesi germanofoni per il 2026, e l’Europa per il sessantesimo anniversario nel 2027, offriranno uno spaccato di generi musicali, e non solo: con prime mondiali e la presenza di artisti internazionali, senza dimenticare le brillanti realtà del territorio, sposate alla bellezza di una terra che trasuda storicamente arte e spiritualità, desidero raccogliere – e per me è un onore – il seminato del mio carissimo predecessore Aldo Sisillo e cercare di contribuire al successo di questa storica realtà Italiana.
Il Festival delle Nazioni vuole delineare, ancora una volta, un percorso culturale di ampio respiro, che intreccia storia, arte e internazionalità. In continuità con l’eredità di Aldo, e con uno spirito di incessante innovazione, la programmazione futura si aprirà a orizzonti sempre più vasti.
Tante saranno le iniziative, tante le tematiche che esploreranno il legame profondo tra la Francia e l’Italia. Si ripercorrerà la storia dei ‘cugini francesi’ ma anche dei ‘francesismi’ che hanno sempre informato la cultura e l’arte italiane, a loro volta ispiratrici di quella d’oltralpe. Si scandaglierà, in particolare, il dopoguerra francese, con la sua duplice anima tra sperimentazione e ritorno all’ordine. Tutto questo percorrendo trasversalmente tutti i generi artistici, compreso il cinema d’autore, testimonianza di un’epoca di fervente creatività.
Fiore all’occhiello della Cinquantottesima Edizione sarà la celebrazione degli ottocento anni di San Francesco, figura emblematica di dialogo e fratellanza, intellettuale quanto mai contemporaneo alla nostra storia, civile e sociale.
La Germania e il mondo germanofono, invece, saranno i protagonisti nel 2026 di un viaggio attraverso la varietà dei confini e la ricchezza di un patrimonio musicale che spazia dalla famiglia Bach a Federico di Prussia, dall’Austria alla miriade di compositori che hanno segnato la storia della musica. Si esploreranno le zone d’ombra della cosiddetta Arte Degenerata, ma anche la luce di un’eredità che ha creato capolavori immortali, dalle colonne sonore di Hollywood a Kurt Weill, da Korngold al nostro Mario Castelnuovo Tedesco e ai suoi allievi, come, uno fra tutti, John Williams.
E arriviamo al sessantesimo anniversario del Festival delle Nazioni, in cui il tema dell’Europa sarà al centro di una celebrazione che renderà omaggio alle scuole nazionali e che vedrà la prima esecuzione di un’opera commissionata al Maestro Salvatore Sciarrino, solo per citare una tra i progetti più importanti dell’edizione del 2027.
Massimo Mercelli
Direttore Artistico Festival delle Nazioni